venerdì 15 giugno 2012

La giornata ideale per correre....


Ciao a tutti,
il mio ultimo post è datato 30 giorni fa e credo sia ora di aggiornare l’andamento della mia nuova preparazione in vista del prossimo obiettivo: la ” 32° Berlin Marathon”.
Mancano meno di 15 settimane alla partenza di questa nuova sfida sui 42 km ed io ho iniziato a prepararmi già da qualche settimana.

Sempre sotto lo stretto controllo del podologo, atleta e” tabellista” Antonino, con la supervisione dello Stratega Zanio e del motivatore Mencio ho iniziato il percorso verso il 30 settembre.
Ultimamente mi sentivo poco ispirato, avevo voglia di postare qualcosa riguardo i miei allenamenti ma non sapevo cosa…..non posso certo mettermi a descrivere  le varie sedute, i carichi di lavoro le ripetute e i recuperi o i medi, i lunghi ed i lunghissimi.......
Eh si gente, come disse Fede qualche giorno fa, quanto inizi a parlare di sedute e carichi di lavoro, realizzi che ci sei dentro fino al collo e non c’è via di ritorno……per coloro che hanno compreso la frase precedente….benvenuti, siete degli invasati di corsa come me!!!

Ogni allenamento ha la sua storia, per prima cosa ovviamente la prestazione, poi le condizioni fisiche e le condizioni ambientali ed infine i fattori esterni come ad esempio la gente che si incontra lungo il percorso. Tutto questo genera emozioni e sensazioni che poi restano più o meno memorabili nella nostra mente.
Questa premessa è dovuta a quello che è accaduto ieri.

Io, Riccardo e Felice ci diamo appuntamento come spesso accade al mitico park del Bassanello da dove parte il lungargine, la giornata non promette bene dal punto di vista atmosferico, appena esco di casa in auto, inizia a grandinare, chiamo Felix preoccupato e lui con il suo accento bresciano mi dice di stare tranquillo che si va a correre…….bah si vede che a Brescia sono abituati…..
Arrivo al punto di ritrovo, continua a grandinare e non c’è traccia dei miei 2 compagni d’avventura…….secondo me mi hanno preso per il c…. e adesso se la staranno ridendo.
Chiamo Riccardo che mi dice che stanno arrivando…..meno male perché sarebbe stato un bello scherzo di quelli che piace fare a me.
Eccoli….sembra stia anche smettendo di piovere e in lontananza si vede uno scorcio di sole, che fortuna giusto in tempo e l’argine è tutto per noi ma appena lo penso la pioggia comincia a scendere con maggiore intensità.

Ci sono 15-16 gradi e Felice che all’inizio si era dimostrato temerario inizia a ripensarci mentre negli occhi di Ricky scorgo una luce strana, sembra quasi divertito e la cosa mi fa un po’ paura. Io ovviamente penso già all’opzione B……andare al bar! In un attimo partiamo, non so come ma ci siamo trovati a correre e dopo 10 metri eravamo completamente inzuppati di acqua.

Imbocchiamo l’argine, completamente svuotato di gente……..ma pieno di acqua, un’unica pozzanghera fonda 30 cm….ci buttiamo dentro, senza pensare, l’acqua supera le caviglie ma noi stiamo sorridendo, il vento ci soffia contro e la pioggia cade di traverso sui nostri volti e noi stiamo ancora sorridendo,  affondiamo con il piede che ormai pesa almeno 1kg in più, le scarpe sembrano spugne e noi siamo felici….
Incontriamo un pazzo come noi che corre in bici, ci fa segno col pollice verso l’alto….inizia a grandinare e forse non sorridiamo più perché fa anche male ma è un dolore quasi piacevole e come dei bimbi alle prese con la loro prima marachella  anche noi ci sentiamo fighi e noncuranti del pericolo visto che si fa sentire qualche fulmine nelle vicinanze e l’argine di alberi ne è pieno.

Sicuramente lo stiamo facendo per poi raccontare quello che a noi sembra un gesto eroico ai nostri amici dello spakkazza ma soprattutto perché tutto questo ti fa sentire vivo, libero e allo stesso tempo forte, stiamo fronteggiando un avversità atmosferica ma più picchia la pioggia più picchiamo noi i piedi sul terreno……e come su Forest Gump guardando il cielo penso ”è tutto quello che sai fare” e il paragone con la vita lavorativa degli ultimi anni non è poi così lontano.

Non abbiamo concluso un'altra maratona, sia chiaro, ma nel nostro piccolo della quotidianità podistica, almeno per quanto mi riguarda, mi porto un bel ricordo di una dura corsa in balia di freddo, vento, pioggia e grandine fatta con i miei amici e runners Ricky e Felix ai quali va un ringraziamento speciale per avermi convinto a prenderne parte e a Riccardo soprattutto che con il suo “dai cero, forza cero” (il mio nuovo soprannome)  mi ha fatto completare una dura seduta di ripetute.

Alla prossima.