Il giorno nel quale una città intera, 40.000 maratoneti e un fiume di spettatori si sono ritrovati lungo 42,195 km per partecipare ad uno dei pochi eventi che riunisce campioni, semplici amatori, pubblico di ogni genere ma tutti con lo stesso cuore che batte a ritmo di passione per lo sport.
Il giorno in cui 40.000 maratoneti e lo stesso fiume di
spettatori resta in silenzio per onorare e ricordare chi come loro era li una
settimana prima per partecipare e condividere una giornata che dovrebbe essere
solamente e totalmente pura emozione e
gioia.
Il giorno della mia terza maratona.
19 aprile ’13
Ore 7.45 sono sotto casa di Stefano (lo Stratega), anche lui
assieme a me partirà per Londra, obiettivo: partecipare e terminare la Virgin
London Marathon 2013.
L’aeroporto di Venezia, come sempre, è in pieno fermento ma
si nota subito qualche particolarità…..i colori di molte divise…..sono squadre
di runners , si vedono gruppetti colorati…..blu, verdi, gialli, noi siamo i
rossi nella bellissima nuova divisa dello Spakkazza ma in pochi quella mattina
perché siamo in voli diversi.
Io, Fede (tega) con rispettive compagne e Stefano partiamo
con lo stesso volo mentre Riccardo, Felice e Simone in un volo successivo. In
questa nuova avventura ci accompagneranno anche Giacomo ed Angela, 2 top runner
dei “Run ran run” un giovane gruppo podistico ma che ormai è onnipresente in
tutte le manifestazioni di Padova e provincia.
Una volta atterrati ci ricongiungiamo con il resto del team
e ci dirigiamo verso l’hotel con un solo pensiero in testa…..andare il prima
possibile all’expo!!!!
Ma Londra non è d’accordo con noi e non appena usciamo dalla
stazione metro di Westminster la città ci rapisce completamente, questa
capitale non è mai come la immagini o la ricordi, è sempre qualcosa di più….che
non è spiegabile….il Big Ben, il Parlamento sono li difronte a te, alla tua
sinistra la London Eye e alla tua destra la Cattedrale di Westminster. Tre cose
tutte assieme e così vicine….. è “tanta roba”, tale da far scordare per qualche
minuto l’expo e chi partecipa alle maratone sa che è cosa ardua.
Una volta ripresi, prendiamo la chiave della stanza,
lasciamo le valigie e come fulmini ci dirigiamo verso L’ExCel Centre nelle
Docklands.
Si prevedono 70.000 visitatori nell’intero weekend di cui
25.000 solo sabato. Appena entrati
recuperiamo il pettorale, quest’anno c’è una novità in più...un nastrino nero
da applicare sul vestiario in ricordo delle vittime dell’attentato di Boston.
Il personale è molto preparato ci da tutte le informazioni
per la gara ed in un attimo ci ritroviamo catapultati all’interno del centro
fieristico. L’organizzazione è perfetta non si fa mai una coda e riusciamo a
vedere tutti gli stand con molta tranquillità. Dopo aver tediato una carina
commessa inglese per farci vedere e provare le nuovissime Adidas Boost e aver fatto le foto di rito del gruppo,
decidiamo che è ora di andare e con il pettorale in mano passiamo sotto un arco
rosso che riporta la scritta: “Good luck for sunday!” in un attimo una scarica
di adrenalina mi ricorda che fra meno di 48 ore si parte!
21 aprile ’13
Non sono arrivato in perfetta forma con questo appuntamento,
purtroppo un infortunio mi ha costretto a fare un mese di stop nella
preparazione invernale e questo ha comportato anche un aumento del mio peso
visto che soffro di “golosite” acuta e non riesco a non bere e mangiare
schifezze.
Ore 18.45...mi sveglio molto carico, anche di pasta mangiata
la sera prima. Non ho dormito molto perché sento spesso questi appuntamenti .
Nella sala della colazione in albergo mi trovo con tutto il
gruppo, si respira un’atmosfera strana che fa cozzare lo stordimento di essersi
appena svegliato con l’ansia ritmata del cuore che ti ricorda che mancano tre
ore alla partenza. Tutto questo poi si intensifica mentre compio il classico
rituale per vestirmi……..calzini, ciclisti, scarpe e la mitica Spakkazza t-shirt
con pettorale…….ma quanto pesa…..respiro profondamente, si parte, direzione
Greenwich Park.
Fino a questo evento sono sempre stato convinto che i campioni
in organizzazione eventi fossero i tedeschi o gli svizzeri mai avrei pensato
agli inglesi. Sono stati semplicemente eccezionali, calcolando poi che la
tensione e la paura degli attentati di una settimana prima hanno fatto
aumentare i controlli sulla sicurezza ai massimi livelli.
Vi riporto alcuni esempi:
1. Ci sono tre partenze in tre luoghi diversi adiacenti il
parco di Greenwich che sono supportate da tre differenti stazioni ferroviarie
così da regolare il flusso dei maratoneti.
2. Il parco permette a tutti di rilassarsi comodamente in
attesa della partenza, noi abbiamo trovato una giornata di sole fantastica che
sicuramente ha facilitato il tutto.
3. Oltre ai numerosi bagni chimici, dei quali ho testato la
pulizia ed il comfort (per fortuna, altrimenti l’avrei vista nera in gara e
addirittura marrone!!!) ho assistito per la prima volta all’introduzione degli
urinatoi per donne……donne che fanno pipì in piedi tramite l’utilizzo di
un……boh…..becco di cartone…..chiedere ad Angela per ulteriori info.
4. L’accesso ai cancelli della partenza è stata una
passeggiata tranquilla, non la furibonda corsa che ho fatto a Berlino
scavalcando reti e spintonandosi a vicenda.
Ore 9.59,
one minute to go!
Numerosi maxi schermi inquadravano i campioni sulla linea di
partenza, poi un fischio ci ha ricordato le vittime di Boston e per 30 secondi
un commovente silenzio ha invaso tutto il Greenwich Park , una preghiera
nasceva nella mente di 40.000 maratoneti rimasti in silenzio in modo che il
suono della preghiera stessa non morisse sulle labbra.
Un altro fischio ci ha riportato alla realtà al cuore che
batteva e che sembrava essersi fermato, si parte ragazzi!!!!
Con una forza, un’energia nuova siamo li ad attendere lo
sparo…..ci guardiamo negli occhi ci facciamo gli auguri, avanziamo pian piano,
i top sono già partiti fra poco tocca a noi.
Io e Fede decidiamo di partire assieme, Simo (Ing) si
accoderà e deciderà in base al ritmo che sosteremmo.
Riccardo e Stefano sono arrivati senza allenamento quindi se
la godranno in allegria assieme.
Felice che non è nelle sue migliori condizioni si farà una
maratona in solitaria senza pretese cercando invece di divertirsi.
Giacomo e Angela sono già partiti….loro vantano tempi che
non sono alla nostra portata al momento…
Io pago il fatto di essere solo alla mia terza esperienza e quindi
ambiziosissimo inizio a sparare cavolate del tipo: “stiamo con il pacer delle
3:30” Fede capisce ma non vuole dirmi la cruda verità…..quel tempo non ce
l’abbiamo sulle gambe e si limita a dirmi che decideremo lungo il percorso.
Una confusione di braccialetti “segna tempo” alloggia su
entrambe le mie braccia…..3:30….3:35….3:40…tutto è riportato in miglia e non
capisco molto…..figuriamoci quando andrò in crisi.
Partiamo!!! Il traffico è tantissimo, troppo, mi
spazientisco subito e vorrei zizzagare ma Fede mi controlla e mi tranquillizza,
poi recuperiamo dice. Simo l’abbiamo già perso nella confusione.
Facciamo i primi km lentissimi a 5’44’’ e sapendo che la
prima metà è la più veloce perché in leggera discesa mi innervosisco ma non c’è
modo di passare.
Terzo km e Fede già deve andare al bagno…..ahhhhhh…..
Qualcuno scivola e qualcun altro va a sbattere sugli
spartitraffico che dovrebbero essere meglio segnalati.
Recuperiamo “l’Ing” (simo) e creiamo la nostra mini unit
come a Berlino, la giornata è perfetta e la temperatura ideale.
I primi km volano grazie ad un affollatissimo pubblico
assiepato ai bordi della strada che urla, incita, tifa…….ma quanti sono!!!! I
runners più navigati diranno alla fine che siamo ai livelli di New York per
partecipazione.
Il percorso presenta diverse discese ed è un peccato non
approfittarne ma le strade non son larghissime e ci si trova spesso
imbottigliati. I ristori sono numerosi e l’acqua è presente almeno ogni 3-4km,
noi a turno prendiamo una bottiglia e la dividiamo.
Mentre io e Fede viviamo i primi km in maniera tranquilla,
il nostro compagno Ing. è sempre sulle spine e continua a strappare l’andatura
che ormai si attesta ad un media di 5’06’’ al km, Fede che è più previdente
cerca di tenere calmi i nostri animi ricordandoci che la strada è ancora lunga.
Intorno al primo quarto di gara si passa in uno dei punti
più significativi del percorso, il vecchio veliero, appena restaurato, Cutty
Sark che andò bruciato qualche anno fa, qui la folla si trasforma in una bolgia
con un tifo da stadio incredibile , si gira proprio sotto questa maestosa nave
ed il pubblico è ovunque anche in cima all’imbarcazione stessa…..le prime
scariche di adrenalina si fanno sentire ma io cerco di tenerla a bada perché so
che siamo solo all’inizio…
L’ing continua a strappare e al 17km prende e va via
incurante dei suoi amici, Fede resta un po’ indietro ma io non voglio mollare,
mi giro lo guardo con le fiamme agli occhi e gli dico chiaramente che nessuno
batterà il mio personale quel giorno senza il mio benestare…. Ci accodiamo al
trenino Simo e cerchiamo di tenere il passo.
La metà delle nostre fatiche è uno dei ricordi più belli di
questa maratona perché il passaggio alla mezza è proprio sullo storico Tower
Bridge che non sembra fatto di pietra ma dalla gente stessa, se sulla Cutty
Sark mi sono stupito dalla presenza del pubblico qui pensavo fossimo già
arrivati sulla finish line tribune comprese! Ho i brividi….guardo i miei compagni
per esternare le sensazioni ma non esce rumore dalla mia bocca perché le urla
degli spettatori sovrastano tutto….noi il ponte….è tutto un boato….non ci sono
parole, non c’è prezzo per emozioni come queste.
Passato il ponte inizio a sentire i primi sintomi
dell’affaticamento, stiamo andando forte e cerchiamo di recuperare il tempo
perso in partenza ma già da un po’ non faccio più riferimento al braccialetto
delle 3:30, sarà per la prossima volta e poi non avrei comunque retto un ritmo
più veloce. Controllo l’altro bracciale e vedo che siamo allineati sul tempo
finale di 3:40, mi confronto anche con i miei 2 amici che invece controllano quello
delle 3:35 e l’ing tiene anche la media finale…siamo organizzatissimi!!!
Poco prima del 30°km il trenino Ing inizia a rallentare, io
cerco solo di tenere il passo i muscoli mischiati all'acido lattico sono
diventati cemento ed ora iniziano a sgretolarsi, Fede si affianca, lo
guardo…..è fresco come una rosa, che sia merito delle mitiche Adidas
Boost?….10km prima sembrava mollare ed ora capendo che siamo noi quelli cotti
si mette davanti, spavaldo ci dice di metterci dietro e di riposarci che ora ci
pensa lui a portarci al traguardo, io lancio un paio di frasi senza senso del
tipo che al 35° km cambio ritmo e vado ma è ormai chiaro che sarà una “sukata”
fino alla fine.
La seconda parte del percorso non è veloce come la prima e
le minuscole salite per me diventano gran premi della montagna, controllo il
braccialetto, possiamo chiudere tra le 3:37 e le 3:40, Fede si avvicina e mi
dice di pensare alla birra post gara ma non funziona molto, poi lo vedo alzare
le braccia verso il pubblico come per chiamarlo ad incitarci ed è un boato ad
ogni alzata di braccia, scopriamo così che in questa maratona, come nei quiz a
premi televisivi, abbiamo anche l’aiuto del pubblico ma nel nostro caso
possiamo usarlo all’infinito.
Così preso da una nuova forte motivazione inizio ad alzare
le braccia, solo che le mie non vanno sopra le spalle ma gli spettatori
capiscono lo stesso e rispondono colpo su colpo…….scariche di adrenalina pura
mi attraversano il corpo e capisco che è fatta….mancano 3 miglia ed urlo ai
miei amici che è come in allenamento…manca solo un ponte e mezzo alla fine (i
ponti del lungargine del bassanello di Padova) equivalente a 2,5km, ovviamente
in crisi “mistica” non riesco nemmeno a fare i conti…
Iniziamo a sorridere ai fotografi, non siamo certo freschi
ma mentalmente comprendiamo che l’impresa è fatta. L’ing è un po’ in difficoltà
allora rallentiamo e lo incitiamo a non mollare, corriamo lungo il Tamigi, si
vede la London Eye nell’altra sponda, giriamo di fronte al parlamento e ci
buttiamo in leggera discesa verso st. James Park. La folla aumenta ancora, non
crediamo ai nostri occhi, iniziamo noi ad applaudire loro perché molto del merito
è di chi è li ad incitarci e la loro splendida città..…..si alzano ancora boati
a destra e sinistra, ci si sente anche se nel nostro piccolo delle star, si
inumidiscono gli occhi, passiamo davanti a Buckingham Palace e ci troviamo
difronte al Mall….il traguardo è li a 200m. Ci ricompattiamo pronti a sorridere
agli ultimi fotografi e passare il traguardo assieme.
Chiudiamo in 3 ore 39 minuti e 10 secondi.
Io eguaglio praticamente il tempo di Berlino fatto a
settembre ma che mi vedeva molto più allenato quindi sono molto contento e so
che più di questo non potevo chiedere al mio fisico.
L’Ing fa il suo personale quindi il più entusiasta dei tre e
sarà costretto ad offrire da bere…..prima o poi…stiamo ancora aspettando.
Fede non fa il suo personale che è ben altro rispetto alla
nostra prestazione ma porta a casa un’altra maratona che lo ha visto prode e
generosissimo condottiero e io e Simo lo
ricorderemo e ringrazieremo sempre per questo…..senza di lui sarebbe stata tutt’altra
storia.
Felice arriverà 10 min dopo di noi dicendo che non si è mai
divertito tanto ad una maratona.
Stefano e Riccardo ricorderanno questa maratona per la “sukata”
in amicizia dal primo all’ultimo km chiudendo in onestissime 4 ore e 14 che son
tutto dire senza essersi di fatto mai allenati.
Il top dei top over the top dei run ran run (Giacomo) chiude
con il suo nuovo personale di 2 ore e 47 minuti……lascio a voi i commenti io non
ho parole…..
23 aprile ‘13
Torno nuovamente a casa carico di emozioni e ricordi
intensi perché condivisi con grandi amici che mi hanno accompagnato in un’altra
splendida avventura, in una città altrettanto meravigliosa e già mi chiedo quale
e quando sarà la prossima.
A presto.
Alessio.
Se non fosse perchè è già stato scritto questo potrebbe essere un nuovo "On the road" di Kerouac anche se questa strada è un po' diversa ma altrettanto entusiasmante.
RispondiEliminaAd essere sincero sono invidioso di questa tua tripletta visto che io devo far ancora una di questa tre maratone ma voglio farti soprattutto i complimenti per un'impresa portata a termine malgrado tutti i tuoi acciacchi!
Alla prossima e "...Corri, Alessio, Corri..."
Bravo Cero,
RispondiEliminatu corri col cuore e scrivi col cuore.
Attendo il tuo prossimo personale!
Grandi emozioni. Bravissimo Alessio! Non smettere di correre.... nè di scrivere!
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