alcuni mesi fa con molto azzardo (pesavo 105 kg e correvo
sporadicamente da inizio anno al solo scopo di dimagrire) accettai l’invito di
Federico, “top runner” e amico da una vita, a partecipare alla maratona di Barcellona,
un po’ perché non c’ero mai stato e un po’ perché avevo bisogno di stimoli
nuovi.
Ho quindi iniziato la mia preparazione seguendo i consigli dell’esperto
collega e amico Luca che molti conoscono come “Lumino” e
la tabella del podologo Antonino, un mio vecchio compagno dei bei tempi andati,
quando si faceva atletica e si sognavano minimi per partecipare ai campionati
nazionali. Io non ci sono mai riuscito, lui invece è stato un talento
inespresso che a 17 anni vantava il primato italiano stagionale sui 1500 m
della sua categoria, si è poi scoperto podologo che nel padovano vanta già una
discreta fama per le sue abilità quasi miracolose.
Verso fine novembre iniziai a prepararmi con serietà, da
solo durante la settimana, ed assieme allo Spakkazza Team (vedi pagina dedicata) alla
domenica mattina, giornata dedicata solitamente ai medi e ai lunghi.
Fu così che partimmo un venerdì 23 mattina da Venezia con
destinazione Barcellona.
Arrivati a Barcellona lo Spakkazza team si è congiunto con i
“Catanesi” e così siamo diventati un gruppo unico di 18 runners.
Dopo una breve sosta in albergo (io ero in camera con fido fede e il presidente) ci siamo riuniti tutti e 18 e siamo andati all’expo della maratona a
ritirare il pettorale e il pacco gara…..che emozione….il pettorale con il mio
nome scritto e la maglietta ufficiale….bellissima….. .
Si respirava già l’atmosfera pre-gara e la città brulicava di
runners che indossavano la maglietta ufficiale.
Venerdì e sabato ci siamo svagati fra turismo, mare e
mangiate di paella sempre cercando di non stancarsi troppo….cosa che a me non è
servita perché la tensione e l’agitazione non mi hanno fatto dormire il sabato
notte che tra l’altro prevedeva anche il cambio dell’ora legale e forse anche
grazie a Marco che non faceva altro che agitare tutti…. .
Iniziamo a dividerci ognuno va nella propria gabbia e io
perdo Leonida e Felice gli amici con i quali si era organizzata la
partenza…trovo però Mario e Savia, loro vogliono farla in 5 ore e decido di
stare con loro per lo sparo.
Mario che ormai è un esperto mi dice che la cosa più bella è
osservare le facce dei partecipanti per vedere le emozioni che traspaiono dalle
loro espressioni ed ha ragione…..la tensione e l’eccitazione salgono quando si
sente la voce di Freddy Mercury che intona Barcelona…..ci guardiamo e ci abbracciamo
e continuiamo darci pacche sulle spalle; inizio ad avere gli occhi lucidi….che
emozione…..partenza!(la nostra è stata ritardata di qualche minuto).
Parto tranquillo in mezzo ad una folla incredibile, mi
stacco subito dagli amici perché io punto a stare sulle quattro ore e se riesco
anche meno. Vado a 5.30-5.20 al km…..i primi 10 km sono di stupore mi guardo
attorno e ci sono partecipanti di tutte le nazionalità, al Camp Nou c’è il
primo ristoro…mi sento bene con qualche movimento di pancia che infastidisce ma
resisto…al 14 km passo davanti all’albergo e Zanio che non ha potuto correre mi
incita e mi dice di tenere il ritmo. La partecipazione del pubblico è
tantissima vedono il tuo nome sul pettorale e gridano: “animo Alessio animo!!!”
Il percorso è duro lunghe salite alternate ad altrettante
discese, c’è chi in seguito l’ha definita più dura di New York ma per me non fa
testo perché è la mia prima…..passiamo davanti a casa Batllò, poi davanti alla
Sagrada Familia il percorso è bellissimo e anche se inizi ad essere stanco non
puoi non notare le opere d’arte di una città meravigliosa.
Passaggio alla mezza in 1h55’ e sto bene, inizia a farsi
sentire un po’ di caldo ma il tifo ti fa volare soprattutto nei punti dove il
percorso è più stretto e sembra di essere sul Pordoi al giro d’Italia con le
persone che ti danno la mano e ti toccano……e ancora non sento la stanchezza e
mi chiedo ma sta crisi che tutti menzionano….forse non arriva……invece il
pubblico che al 30°km mi grida ancora più forte: “animo-animo-animo alessio!!!”
se n’era già accorto perché mi vede dondolare stancamente. Al 32° è crisi pura
ma di quelle che non passano e che ti porti fino alla fine, penso a Fede che
qualche mese prima mi disse:”ti dirai che è impossibile finirla e che camminare
non fa poi tanto male ma non mollare perché passerà e poi avrai la
soddisfazione di non aver ceduto”.
Mi faccio coraggio e anche se il mio ritmo continua a cedere
e passa a 6 minuti al km, le gambe diventano di cemento e i polpacci ti fanno
capire che devi ancora rallentare altrimenti si bloccano e così mi trascino
fino all’arrivo con la volontà di non fermarmi mai anche a costo di girare gli
ultimi 2 km (bastardissimi tutti in salita) sopra i 7 minuti; è così che arrivo
difronte alla piazza di Spagna con una folla incredibile, l’adrenalina sale e
vedo l’arrivo a 50 m e capisco che adesso è giunto il mio momento…..alzo le
braccia (fino a dove riesco), taglio il traguardo e mi commuovo…..è finita in
4:04:29.
Che sofferenza!!!!!!(vedi immagine) Ma che emozioni!!!! Solo chi ne ha
fatta una sa cosa si prova…..non è descrivibile e la gioia è tale che ripaga
completamente la fatica.
Il giorno dopo cerchiamo di goderci la città, facciamo tutti
un po’ fatica a camminare e molti indossano la medaglia che significa molto più
di un oggetto di metallo attorno al collo perché dice a tutti quelli che
incontri che tu sei un “finisher”, tu c’eri e l’hai finita.
Beviamo una (in realtà molte) meritata birra che ci eravamo
preclusi nei giorni pre-gara e ci deliziamo con le tapas nel quartiere gotico,
concludiamo con un pranzo in spiaggia e una passeggiata non molto fluida nel
lungo mare di Barceloneta.
Nel tardo pomeriggio dall’aeroporto salutiamo una città che
resterà per sempre nei nostri pensieri ed io consapevole che la prima maratona
non si scorda mai mi dico:” non poteva esserci debutto migliore”.
Ora mi godo il meritato riposo (sportivo) anche se non vi
nascondo che penso già a quale sarà la prossima…..Berlino….Budapest…..Venezia…..meglio
muoversi perché le iscrizioni stanno per chiudere.
Grazie Barcellona, grazie ragazzi e grazie Fede che mi hai
convinto a partecipare.
Ciao.
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